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Home Forum Convivere con l’alzheimer QUEL CHE RESTA DEL (MIO) GIORNO Rispondi a: QUEL CHE RESTA DEL (MIO) GIORNO

#905
Chiara Cretella
Ospite

Caro Salvatore, grazie per aver condiviso con noi i pensieri che le stanno facendo tanto male e per la fiducia che sta riponendo nei nostri confronti. Questo è un luogo di accoglienza e condivisione, per cui è assolutamente il posto giusto per la sua apertura.
Ogni momento della nostra vita è adatto a prendersi cura di sè, senza per questo sentirsi in colpa: ognuno ha il diritto assertivo di decidere se occuparsi o meno dei problemi degli altri. Lei finora ha scelto di stare vicino ai suoi cari, credo nel modo più amorevole di cui fosse capace. Esattamente allo stesso modo abbiamo il diritto di dire NO senza sentirci in colpa: noi stessi siamo gli artefici della nostra felicità e perseguire la propria serenità deve essere alla base della propria esistenza.
Non c’è bisogno di fingere che qualcosa ci va bene anche se non è così; nel rispetto del pensiero altrui si possono, anzi si devono fare emergere i propri bisogni. Tutti abbiamo dei momenti in cui sorridere ci viene difficile e condividere le proprie necessità può aiutare anche chi abbiamo di fronte a starci vicino, proprio nella maniera in cui desideriamo.
A questo punto quello che le posso consigliare è di agire perseguendo la strada che secondo lei può condurla alla serenità, chiarendo alle persone che ha intorno quello di cui ha bisogno: se sorridere con gli altri la fa stare meglio o se invece sente l’esigenza di riscoprirsi sotto una nuova veste, lei ha il diritto di fare ciò che sente in ogni determinato momento.
Sono certa che si saprà far comprendere al meglio dalle persone che ha intorno.
Per qualsiasi altro pensiero restiamo a sua completa disposizione, ora sa dove trovarci.

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