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Home Forum Convivere con l’alzheimer ANZIANITA’ E DEMENZA Rispondi a: ANZIANITA’ E DEMENZA

#615
Chiara Cretella
Ospite

Cara Norma, ti ringrazio a nome di tutti noi per la fiducia che hai riposto nel nostro lavoro e nella nostra piattaforma condividendo le tue perplessità. Dalle tue parole posso comprendere che l’Alzheimer è entrato nelle vostre vite da poco e questo sicuramente può mettere in difficoltà la vostra quotidianità e le certezze di tutta la famiglia. Con il progredire della malattia è possibile che tuo marito cambi carattere e comportamento, magari stando sempre più sulla difensiva o rifiutandosi categoricamente di fare qualcosa o ancora arrabbiandosi o insultando chi ha di fronte. L’aggressività il più delle volte è un modo per affermare le proprie esigenze e la sua esigenza potrebbe essere quella di dover gestire lo stress che la sua condizione gli porta, specialmente se è stata diagnosticata recentemente. Il fatto che si ostini ad andare a fare la spesa quando dice lui potrebbe essere un modo per dimostrare a voi tutti che è in grado di svolgere le sue attività esattamente come prima, per evitare che lui stesso non si senta all’altezza di un determinato compito come quello che potrebbe essere andare a fare la spesa. Per gestire i momenti in cui tuo marito manifesta aggressività è utile innanzitutto mantenere la calma, lasciare che sul momento si sfoghi, mostrandosi il più possibile comprensivi usando un tono di voce pacato e aiutandolo ad esprimere quello che prova in modo adeguato, a parole piuttosto che con un attacco di ira. È importante che non si getti benzina sul fuoco quindi sarebbe meglio evitare di sgridare, intimorire o cercare di fermare tuo marito in quel momento, ma proponi ad esempio un‘attività alternativa che lo possa comunque far sentire utile. Potrebbe tornare utile anche nella quotidianità in generale complimentarsi con lui per le attività che riesce a svolgere, piuttosto che sottolineare le cose che non è il caso faccia da solo, così da incoraggiarlo e da dargli la fiducia in se stesso, senza farlo sentire inadeguato. Nei momenti in cui è più calmo poi potrai provare a parlargli, utilizzando un linguaggio calmo e pacato che possa evitare di creare incomprensioni o ansie: potrai cercare di capire i motivi per cui si è comportato in quel modo e spiegargli che sarebbe più utile condividere con te le sue paure o frustrazioni piuttosto che chiudersi nel suo mondo e prendere le decisioni da solo, magari prova a sottolineare il fatto che sarebbe meglio anche per te che la situazione la affrontaste insieme. Spero che con questi accorgimenti la situazione possa migliorare.

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